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Apple-Pay

Gli italiani, si sa, non amano le carte di pagamento. Eppure  usano sempre più lo smartphone per i pagamenti elettronici. Nei nostri confini sembra quindi che si assisterà a un salto tecnologico nel settore delle transazioni innovative. Meno carte e più smartphone sembra già lo slogan pronto ad accompagnare l’ingresso di Apple Pay nel Belpaese. È il quadro che emerge dall’ultimo studio Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano (ne abbiamo parlato qui) che fotografa la diffusione e l’uso dei nuovi sistemi di pagamento digitale in Italia: mentre i pagamenti con carte di credito registrano solo una crescita del 1,6%, quelli di nuova generazione inclusi eCommerce, ePayment, Mobile Payment & Commerce a distanza e in prossimità, Mobile Pos e Contactless Payment) sono aumentati del 20% e valgono il 12% delle transazioni effettuate con carta di credito. 

Tre filiere

Il quadro finalmente sembra chiaro, almeno dal punto di vista della sfida che attende gli attori coinvolti. Tre sembrano essere le diverse filiere dell’offerta destinate a contendersi il primato: 

1 la filiera cosiddetta ‘Sim-based’ che vede coinvolti operatori telefonici e banche in una configurazione collaborativa,

2 le filiere basate sulle più recenti tecnologie Hce (Host Card Emulation) che potranno consentire ad alcune banche di offrire soluzioni di pagamento su cellulare direttamente senza utilizzare la Sim;

3 e Apple Pay.

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Tre lezioni

Il sistema di Cupertino anche prima del suo debutto, che in Europa dovrebbe avvenire in estate, ha già delimitato il perimetro del campo su cui si giocherà la partita, impartendo tre lezioni a chi da tempo (banche e società di telecomunicazioni) tenta di trovare nei pagamenti innovativi la gallina dalle uova d’oro:

1 il lancio negli Stati Uniti di Apple Pay nell’ottobre del 2014 ha infatti, secondo i ricercatori dell’Osservatorio, diradato ogni ombra di dubbio sul fatto che sia l’Nfc la tecnologia preferenziale per i pagamenti in prossimità.

2 La seconda lezione riguarda la “user-experience”. La facilità di iscrizione al servizio Apple Pay influenza il numero di utenti che vi aderisce, il poter completare il pagamento in modo rapido e sicuro (con Touch ID e tokenizzazione) incidono invece sulla continuità di utilizzazione.

3 Apple, ed è il terzo insegnamento, ha capito prima degli altri che il valore dei mobile payment per gli utenti risiede soprattutto nella convergenza di più servizi nel cosidetto mobile wallet, dalle carte fedeltà ai coupon passando per i biglietti per eventi e mezzi pubblici. Passbook, l’app per iPhone, includeva già questi servizi ben prima che si arrivasse il pagamento.