firma email wapp 3

Il contesto è quello dei mobile Pos, pronto a esplodere. Dall’estero arriva l’eco dei successi di Square e iZettle, prime realtà a introdurre l’accettazione delle carte con dispositivi da associare a tablet e smartphone.

L’Italia è pronta, finalmente, a vedere in rampa di lancio Jusp, startup lombarda che ha ottenuto 6 milioni di dollari di finanziamento e sta per lanciare sul mercato il suo dispositivo (qui tutta la storia). Sempre la Penisola sta per godere degli effetti di una norma che dal prossimo 30 giugno (qui l’aggiornamento della scadenza contenuta nel Milleproroghe) imporrà l’accettazione di pagamenti diversi dal contante a professionisti ed esercenti. Altre iniziative, quella del deputato Sel Sergio Boccadutri su tutte, vogliono incentivare l’adozione di strumenti tecnologicamente avanzati per completare le transazioni con un fondo di 40 milioni di euro fino al 2019. Insomma, il terreno si sta facendo piano piano più fertile per chi lavora a un futuro con meno contante anche nei nostri confini. E la startup Payleven è pronta ad approfittarne. Il quartier generale è in Germania, ma la filiale italiana è attiva dal settembre del 2012 sotto la guida del Ceo Alberto Adorini. Un anno fa l’introduzione del dispositivo chip & pin, in grado quindi di accettare sia carte di credito sia bancomat, che a differenza di quello di Jusp è già in commercio.

unnamed

Alberto Adorini, Ceo di Payleven Italia.

Non solo, Adorini ha strappato lo scorso settembre una stretta di mano a Poste Italiane per vendere i suoi dispositivi agli esercenti e ai professionisti dotati di un conto corrente Poste business. In questo modo, oltre a sensibilizzare l’utenza sull’esistenza del prodotto, si mette sul piatto un’offerta più competitiva dal punto di vista economico: i clienti in giallo pagheranno commissioni del 2,5%, mentre acquista il dispositivo per altre vie deve fare i conti con una percentuale del 2,75% su ogni transazione. Jusp, lo ricordiamo, è intenzionato ad attaccare il concorrente con un 2,5% standard. “Siamo presenti in 14mila uffici postali da febbraio e dallo sbarco in Italia abbiamo qualche migliaio di clienti. Siamo sotto i 10mila”, dichiara Adorini a SmartMoney. Da quanto si è iniziato a parlare dell’imposizione del Pos, inizialmente si parlava dell’entrata in vigore a inizio gennaio, “abbiamo visto l’adesione dei liberi professionisti, avvocati ad esempio, che però non hanno dato segnali rilevanti dal punto di vista del transato”. Fra le categorie più vivaci, anche se Adorini non si sbilancia sui numeri nudi e crudi, gli alberghi e i bed & breakfast.

Schermata 2014-03-10 alle 17.35.33

La sensazione, ascoltando l’amministratore delegato 32enne, è che il settore sia ancora nella fase di quiete prima della (positiva) tempesta. Non a caso, anche Vodafone e Setefi hanno deciso di scendere in campo con il mobile Pos di Ingenico. “Vedo di buon occhio l’ingresso di attori più strutturati”, afferma Adorini, per cui la necessità di diffondere il verbo è evidentemente prioritaria in questa fase. Le premesse (ne avevamo parlato qui) sono ottime con un transato globale che dovrebbe raggiungere i 2-3 miliardi di euro nel 2016. Si distingueranno le soluzioni più dinamiche e in grado di offrire un servizio più completo possibile. Payleven, ad esempio, sta per inserire anche nell’app italiana collegata al suo Pos una sorta di carta fedeltà digitale.

Per le startup fin-tech italiane c’è la possibilità fino al 21 maggio di iscriversi al GrandPrix. Qui tutte le informazioni.